LA RIPARTENZA DOPO L’EMERGENZA SANITARIA

Il dato relativo ai contratti collettivi nazionali scaduti, che in base all’ultimo aggiornamento dell’Archivio Contratti del CNEL è pari al 59,3%, più che leggerlo negativamente va visto come un’opportunità per introdurre e rafforzare nuovi diritti come la formazione, soprattutto quella digitale dei lavoratori, regolando la nuova organizzazione del lavoro anche in seguito all’emergenza sanitaria. Bisogna favorire una nuova stagione contrattuale”.   Ad affermarlo è il  presidente del CNEL Tiziano Treu commentando i dati dell’Archivio Nazionale dei contratti riportati nel  nuovo numero del ‘Notiziario mercato del lavoro e contrattazione’ del CNEL.Il periodico propone, in apertura, un editoriale del presidente Treu sulla necessità di attualizzare i principi dello Statuto dei lavoratori, seguono approfondimenti e analisi su alcuni dei principali temi emersi durante l’emergenza Covid-19 come lo  smart working, la didattica a distanza, l’emersione dei lavoratori immigrati irregolari, l’impatto sul sistema sanitario nazionale.“ La tutela della dignità dei lavoratori e le forme della partecipazione devono essere adeguate ai tempi con modalità diverse ma restando sempre fedeli allo spirito dello Statuto. I tempi sono cambiati, è ora di ragionare su un adeguamento della legge 300, tenendo conto della frammentazione dei lavori e della produzione”.