Oggi la Commissione Europea ha presentato una proposta legislativa sulla protezione dei lavoratori dai rischi connessi all’esposizione all’amianto sul lavoro , modificando la Direttiva Amianto sul Lavoro 2009/148/CE . Tale proposta mira ad aggiornare il valore limite di esposizione professionale vincolante esistente per l’amianto, tenendo conto degli ultimi sviluppi scientifici e del progresso tecnico.
L’amianto è un agente cancerogeno altamente pericoloso e, nonostante la sua messa al bando dell’UE nel 2005, continua a rappresentare una minaccia considerevole per la salute pubblica e i lavoratori, in particolare nei settori dell’edilizia, della manutenzione e dei rifiuti. Per affrontare la sua sfortunata eredità è necessario un approccio integrato in diverse aree politiche, inclusa la sicurezza e la salute sul lavoro (SSL).
Ben il 78% dei tumori professionali riconosciuti negli Stati membri sono legati all’amianto. Se inalate, le fibre di amianto nell’aria possono portare, ad esempio, al mesotelioma e al cancro ai polmoni, con un ritardo medio di 30 anni tra l’esposizione ei primi segni di malattia.
Le azioni proposte fanno parte del pilastro della prevenzione del Piano europeo contro il cancro e contribuiranno agli obiettivi del Green Deal europeo , del Piano d’azione per l’inquinamento zero e del pilastro europeo dei diritti sociali.
Per proteggere le persone dall’esposizione all’amianto e prevenire i rischi per le generazioni future, la Commissione definisce un approccio globale di salute pubblica per:
• Sostenere meglio le vittime di malattie legate all’amianto.
• Proteggere meglio i lavoratori dall’amianto.
• Migliorare le informazioni sull’amianto negli edifici.
• Garantire uno smaltimento sicuro dell’amianto e zero inquinamento
Sono disponibili cospicui finanziamenti dell’UE per sostenere gli Stati membri nella prevenzione sanitaria, nel trattamento, nelle ristrutturazioni e nella rimozione sicura dell’amianto attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza , il Fondo sociale europeo Plus e il Fondo europeo di sviluppo regionale .
Maria Pia Iurlaro