L’ITALIA CHE VERRA’ E LA RIFORMA DELLE PENSIONI CHE PROBABILMENTE NON SI FARA’.
Per approvare la riforma strutturale pensionistica ci sono due principali ostacoli: uno è il tempo, l’altro le finanze pubbliche. Il primo intralcio è dovuto al poco tempo che l’Esecutivo avrà considerando il fatto che, il Governo completo di Ministri, Viceministri e Sottosegretari non potrà essere, nella piena funzionalità, non prima di novembre. La Legge di Bilancio, che si preannuncia complessa, dovrà essere approvata entro il 31 dicembre per cui, è del tutto evidente, che sarà una corsa contro il tempo e poche modifiche potranno essere apportate all’impianto pensionistico già presente. Ma se il primo ostacolo, con una attenta programmazione, può essere superato, il secondo appare di difficile attuazione. Il superamento della legge Fornero con i 41 anni per tutti, cioè la possibilità di ottenere il pensionamento per tutti, uomini e donne, indipendentemente dall’età e senza penalizzazioni, sembra qualcosa che stenterà (almeno per quest’anno) ad avere una realizzazione. Molto probabilmente ci saranno i rinnovi: Opzione Donna che permette e permetterebbe, alle lavoratrici dipendenti (privato e pubblico) di andare in pensione a 58 anni e alle lavoratrici autonome a 59 anni, unitamente ad una anzianità contributiva pari o superiore a 35 anni, con un calcolo dell’assegno interamente contributivo a prescindere se il primo contributo è stato versato ante o post il 1996; il tutto con l’applicazione di una finestra mobile , 12 mesi per le dipendenti, 18 mesi per le autonome ; Ape Sociale introdotta nella Legge di Stabilità 2017 (L.232-2016) e poi prorogata di anno in anno. Si parla anche di “Opzione Uomo”, di “Opzione Tutti”, al momento però solo ipotesi. Scompariranno le Quote 100 e 102 (attenzione però alla cristallizzazione del diritto). I canali di uscita saranno, stante alla data odierna, quelli ordinari della Legge Fornero: 67 anni e 20 anni di contributi per la pensione di vecchiaia; 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata, a prescindere dall’età anagrafica (un anno in meno per le donne). Ovviamente ne sapremo di più a novembre.
DURANTE ANNA MARIA CRISTINA