Si è svolto il 3 Dicembre 2022 a Bari il 𝟯° 𝗖𝗼𝗻𝗴𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗖𝗢𝗡𝗙𝗜𝗟 – 𝗖𝗼𝗻𝗳𝗲𝗱𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮𝗻𝗮 𝗟𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶, che ha visto la presenza nutrita di rappresentanti istituzionali quali il viceministro 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗼 𝗦𝗶𝘀𝘁𝗼, il sottosegretario 𝗖𝗹𝗮𝘂𝗱𝗶𝗼 𝗗𝘂𝗿𝗶𝗴𝗼𝗻, il prof. 𝗡𝗶𝗰𝗼𝗹𝗮 𝗗𝗲 𝗠𝗮𝗿𝗶𝗻𝗶𝘀 Magistrato della Suprema Corte di Cassazione, la Presidente del CIU-Unionquadri 𝗚𝗮𝗯𝗿𝗶𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗔𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮, il prof. 𝗚𝗶𝗮𝗻𝗻𝗶 𝗚𝗲𝗿𝗼𝗹𝗱𝗶 già Professore Ordinario all’Università di Parma di Economia Pubblica, il senatore 𝗙𝗶𝗹𝗶𝗽𝗽𝗼 𝗠𝗲𝗹𝗰𝗵𝗶𝗼𝗿𝗿𝗲, l’on. 𝗩𝗶𝘁𝗼 𝗗𝗲 𝗣𝗮𝗹𝗺𝗮, l’on. 𝗗𝗮𝘃𝗶𝗱𝗲 𝗕𝗲𝗹𝗹𝗼𝗺𝗼, l’on. 𝗠𝗮𝗿𝗰𝗼 𝗟𝗮𝗰𝗮𝗿𝗿𝗮, ed 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗶𝗼 𝗕𝗮𝗿𝗶𝗹𝗲 coordinatore Comitato Scientifico Patronato INAC. “La pandemia prima e la guerra in Ucraina dopo hanno modificato gli assetti del mondo. – ha detto 𝐋𝐮𝐢𝐠𝐢 𝐌𝐢𝐧𝐨𝐢𝐚, neo Segretario Generale della CONFIL, nella sua relazione introduttiva – Le centinaia di migliaia di morti ai confini dell’Unione Europea toccano profondamente le nostre coscienze. È ora che i grandi della terra seguano gli accorati appelli di Papa Francesco e si impegnino seriamente per la pace. I cambiamenti climatici stanno sempre più mettendo in evidenza le conseguenze di un modello di sviluppo basato sui combustibili fossili. I risultati deludenti di Cop27 ci preoccupano. Noi vogliamo che la transizione ecologica sia concreta. Perché i governi europei e di tutto il mondo sono così pigri nell’utilizzare le immense risorse energetiche che le rinnovabili ci possono mettere a disposizione? La risposta la conosciamo tutti perché sappiamo quanto sia potente la lobby dei produttori del petrolio e del gas, però non possiamo essere schiavi di una consorteria cosi spregiudicata e senza scrupoli.La nuova legge di bilancio contiene elementi positivi, altri ancora mancano, come il salario minimo, che costringe milioni di persone a vivere al di sotto della soglia di povertà. Auspichiamo che il 2023 sia anche l’anno in cui diciamo basta precarietà. – ha proseguito Luigi Minoia – Questo vuol dire cancellare forme di lavoro che negano la dignità delle persone nelle imprese e nei luoghi di lavoro pubblici dove bisogna stabilizzare milioni di lavoratrici e lavoratori precari. Un futuro dignitoso per i giovani deve prevedere un inserimento nel modo del lavoro finalizzato alla stabilità occupazionale, condizionando anche i finanziamenti e le agevolazioni pubbliche delle imprese alla stabilità del lavoro, per superare l’attuale situazione in cui si può essere poveri anche lavorando. La lotta alla precarietà e al lavoro povero è stata carta identità del nostro sindacato negli anni scorsi. Tutela e crescita dei salari significa anche contrastare la beffa degli aumenti irrisori previsti dai contratti nazionali. Con la ‘Riforma Fornero’ non solo si è alzata l’età del pensionamento, che ora è tra le più alte d’Europa, ma si è costruito un sistema rigido e privo di qualsiasi forma di solidarietà. Non possiamo più accettare che l’attuale sistema contributivo dia una prospettiva pensionistica da fame a milioni giovani, con carriere lavorative discontinue o con contribuzioni basse dovute a lavoro povero. Pensioni anche di 200 euro mensili, che riceveranno a 71 anni. ‘MAI PIÙ VITTIME SUL LAVORO’ è l’Associazione di utilità sociale che abbiamo costituito. – Ha concluso Luigi Minoia – Servirà a sensibilizzare l’opinione pubblica, affinché non si abbassi la guardia su questo annoso quanto serissimo problema per la migliore tutela delle vite umane.”