Confil denuncia: incidenti sul lavoro in forte aumento!
Ultimo Rapporto Inail
Confil denuncia: incidenti sul lavoro in forte aumento! Tre morti sul lavoro al giorno e 652mila infortuni (+29,8%) da gennaio a novembre 2022. In Puglia 27.376 infortuni (+22,7%). L’Italia spende 45 miliardi di euro per i danni che derivano dagli infortuni sul lavoro.
“L’ultimo Rapporto Inail fotografa il periodo gennaio-novembre 2022 una situazione drammatica in materia di incidenti sui luoghi di lavoro. – lancia l’allarme Luigi Minoia, segretario generale di Confil – Le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail sono state 652.002 (+29,8% rispetto allo stesso periodo del 2021). In Puglia 27.376 infortuni (+22,7%). In Italia 1.006 morti sul lavoro, tre morti al giorno. Inoltre, sono in aumento le malattie professionali denunciate, che sono state 55.732, +9,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Confil considera la prevenzione il fattore chiave! Investire in formazione per la sicurezza è la migliore delle azioni possibili per rompere la catena dei morti e degli infortuni sul lavoro. Un’azione che va portata avanti, dentro e fuori dalle imprese. A conferma di questo impegno, abbiamo costituito una associazione di utilità sociale, che si chiama “MAI PIU’ VITTIME SUL LAVORO”. Servirà a sensibilizzare tutta l’opinione pubblica, affinché non si abbassi la guardia. Prevenzione significa anche più controlli nei posti di lavoro. “
La Confil è impegnata anche sul fronte della tutela dei lavoratori con un Ufficio legale, perché molto spesso i diritti dei lavoratori sono negati o non conosciuti.
“Si stima che l’Italia spende ogni anno tre punti di Pil (prodotto interno lordo), pari 45 miliardi di euro, per riparare i danni che derivano dagli infortuni. – spiega Antonio Barile, coordinatore Comitato Scientifico del Patronato Inac – Lesioni, feriti, invalidità permanente o temporanea, malattie professionali, risarcimenti ai familiari per le morti sul lavoro costituiscono, oltre a una grande sofferenza per le persone e le famiglie dei lavoratori, un enorme costo con l’impiego di grandi risorse finanziarie. Con questi soldi potremmo potenziare la prevenzione e migliorare il Welfare italiano, cioè sanità e pensioni, soprattutto quelle più basse.”