Le sentenze della Corte Costituzionale n.428 del 1992 ed in particolare la n.264 del 1994 hanno riconosciuto che i pensionati hanno diritto alla riliquidazione della pensione di anzianita’ al raggiungimento dell’età della vecchiaia, neutralizzando le settimane di contribuzione presenti nell’ultimo quinquennio se il trattamento pensionistico è più favorevole per il pensionato.
Il principio è stato ribadito, tra l’altro, nella sentenza della Cassazione numero 11649 del 14 maggio 2018 in cui i giudici erano stati chiamati ad esaminare alcuni contorni applicativi della facoltà di neutralizzazione dei periodi di retribuzione ridotta collocati negli ultimi anni, prima della decorrenza della pensione.
In sostanza, la Corte Costituzionale ha ribadito un concetto fondamentale: “quando il diritto alla pensione sia già sorto in conseguenza dei contributi in precedenza versati, la contribuzione successiva non può compromettere la misura della prestazione potenzialmente maturata, soprattutto quando questa sia più esigua per fattori indipendenti dalle scelte del lavoratore”, compreso il fatto di aver perso il lavoro ed usufruito dell’indennità di disoccupazione.
L’INPS ha recepito il dispositivo della sentenza, dando la possibilità a chi si fosse trovato in tale condizione, di chiedere la riliquidazione della pensione in godimento con effetto dalla decorrenza originaria della pensione.
DURANTE ANNA MARIA CRISTINA