Supplemento e Supplementare, nomi simili ma istituti diversi.
E’ oggi ancora possibile, per un pensionato a carico della previdenza privata, continuare tranquillamente a lavorare cumulando i redditi da lavoro con la pensione. Tralasciando le Quote, la cui ratio prevede l’uscita quasi definitiva dal mondo del lavoro, a meno che il pensionato “quotista” faccia un lavoro autonomo occasionale nel limite di 5.000 euro lordi annui, cosa succede ai contributi versati dopo il pensionamento? Il supplemento di pensione è un istituto che permette di valorizzarli. Può dare luogo ad un aumento dell’assegno pensionistico percepito, magari di piccola entità, a domanda. Nel caso di contributi versati nel FPLD e nelle gestioni degli autonomi, il supplemento di pensione può essere richiesto non appena saranno passati 5 anni dal pensionamento (o dalla precedente richiesta di supplemento). Solo per una volta, a patto che il richiedente abbia compiuto gli anni per accedere alla pensione di vecchiaia (67 anni), il supplemento può essere richiesto anche dopo due anni dal pensionamento. Il supplemento sarà riconosciuto al pensionato dal mese successivo a quello di presentazione della domanda. Non si tratta di un importo a parte ma di una aggiunta alla pensione già percepita che, pertanto, aumenterà di importo.
Lasupplementare è una pensione. Le due prestazioni hanno in comune il fatto che possono essere ottenute soltanto da chi è già in pensione ma la differenza tra questi due istituti, simili per nome ma diversi nella struttura previdenziale, risiede dal fondo in cui sono stati versati i contributi. La pensione supplementare riguarda, quindi, un assegno pensionistico erogato da un fondo diverso da quello che ha liquidato il trattamento pensionistico principale. Si pensi, ad esempio, ad un pensionato nel FPLD che ha versato nella gestione separata Inps per l’attività svolta con contratti di collaborazione (consulenze, incarichi di amministratore) oppure al dipendente pubblico in pensione che ha contribuzione nel fondo lavoratori dipendenti o nella gestione dei parasubordinati.
DURANTE ANNA MARIA CRISTINA