Incentivo al posticipo del prepensionamento: ecco come funziona
Il decreto 21 marzo 2023 ha introdotto un incentivo per i dipendenti, pubblici e privati, che hanno raggiunto o raggiungeranno entro il 31 dicembre 2023 i requisiti per la pensione anticipata “Quota 103” (62 anni di età e 41 anni di contributi).
L’incentivo consiste nella facoltà di chiedere al datore di lavoro la corresponsione in busta paga della quota di contribuzione a loro carico, cioè il 9,19% di regola, anziché destinarla al finanziamento della pensione.
L’incentivo decorre dalla prima decorrenza utile della pensione “Quota 103”, cioè decorsi tre mesi dalla maturazione dei requisiti. La facoltà può essere esercitata una sola volta.
Se ci sono i requisiti (cioè 62 anni e 41 anni di contributi entro il 31.12.2023) la domanda si può presentare anche successivamente al 31 dicembre 2023 purché non si sia ancora raggiunta l’età di vecchiaia (cioè 67 anni).
Con la facoltà il lavoratore riceverà in busta paga la quota di contribuzione che il datore di lavoro trattiene in busta paga, cioè, di regola, il 9,19% della retribuzione pensionabile. Nulla cambia per il datore di lavoro che dovrà continuare a versare all’Inps la quota di contribuzione a suo carico.
Attenzione, l’opzione non è gratuita. Infatti:
Sulle somme aggiuntive incassate in busta si paga l’Irpef;
La pensione si impoverirà perché l’aliquota di computo sulle retribuzioni incassate dopo l’esercizio della facoltà verrà abbattuta dal 33% al 23,81% della retribuzione pensionabile.
Pertanto, è lecito aspettarsi che l’opzione riscuoterà scarso appeal tra i lavoratori.
La domanda di incentivo va presentata all’Inps tramite istruzioni di prossima pubblicazione. Una volta presentata la domanda l’Istituto certificherà al lavoratore il possesso dei requisiti dandone comunicazione al datore di lavoro entro 30 giorni dalla richiesta. Acquisita la certificazione il datore di lavoro attuerà lo sgravio in busta paga e procederà all’eventuale recupero, tramite conguaglio, delle contribuzioni pensionistiche già versate.
Maria Pia Iurlaro