La bozza di manovra 2024 prevede una serie di modifiche alla misura dell’Ape Sociale, che consente di accedere alla pensione in anticipo rispetto ai requisiti ordinari.
Le principali novità riguardano:
L’aumento dell’età anagrafica da 63 a 63 anni e 5 mesi.
La piena incumulabilità del trattamento con i redditi da lavoro autonomo e dipendente, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale fino a 5mila euro annui lordi.
La cancellazione dell’ampliamento delle categorie di lavoratori gravosi riconosciuto nel biennio 2022-2023.
In particolare, le categorie di lavoratori gravosi che perderanno il diritto a prepensionarsi sono le seguenti:
Professori della scuola primaria e pre-primaria
Magazzinieri
Facchini
Estetisti
Portantini
Artigiani
Tecnici della salute
Inoltre, viene abrogato il requisito contributivo agevolato di 32 anni previsto per gli edili e ceramisti.
Dal 1° gennaio 2024, quindi, l’Ape Sociale sarà a disposizione di:
Disoccupati, caregivers e invalidi con 63 anni e 5 mesi di età e 30 anni di contributi.
Lavoratori dipendenti addetti alle “originarie” mansioni difficoltose e gravose (15 categorie) con 63 anni e 5 mesi di età e 36 anni di contributi.
Le modifiche introdotte dalla bozza di manovra 2024 rendono più restrittive le condizioni di accesso all’Ape Sociale. In particolare, l’aumento dell’età anagrafica e la piena incumulabilità con i redditi da lavoro ridurranno il numero di potenziali beneficiari della misura.
La cancellazione dell’ampliamento delle categorie di lavoratori gravosi, invece, penalizzerà alcune categorie di lavoratori.
Maria Pia Iurlaro