“Opzione Donna 2024: requisiti e novità”

La Legge di Bilancio 2024 ha confermato Opzione Donna, la misura che consente alle lavoratrici di andare in pensione anticipata con il sistema contributivo. Tuttavia, la platea delle potenziali benefattrici si è ulteriormente ridotta, rispetto ai paletti già rigidi previsti per il 2023.

Requisiti anagrafici

La novità più importante è quella relativa ai requisiti anagrafici: per poter accedere ad Opzione Donna nel 2024 è necessario aver compiuto almeno 61 anni. In precedenza, la soglia era di 60 anni, ridotta a 59 anni per le lavoratrici con un figlio e a 58 anni per quelle con due o più figli.

Requisiti contributivi

I requisiti contributivi rimangono invariati: è necessario aver maturato almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023. Uno sconto massimo di due anni è previsto per ciascun figlio.

Chi può accedere ad Opzione Donna

Nel 2024 continuerà ad esistere la versione ristretta di Opzione Donna: non è previsto l’accesso alla misura a tutte le lavoratrici che hanno i requisiti, ma solo a alcune.

Possono accedere ad Opzione Donna:

le lavoratrici caregiver che assistono da almeno sei mesi la parte dell’unione civile, il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap in situazione di gravità;
le lavoratrici con una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%;
le lavoratrici licenziate o che lavorano in imprese in crisi.
Finestre mobili

Le finestre mobili rimangono uguali a quelle del 2023: 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le lavoratrici autonome.

Cristallizzazione del diritto

Chi ha maturato i requisiti per accedere ad Opzione Donna prima del 2023 può accedere al pensionamento anticipato anche in un momento successivo rispetto a quello in cui il regime opzionale è scaduto.

Opzione Donna 2024 conferma la tendenza a un innalzamento dei requisiti per accedere alla pensione anticipata. La misura è sempre più riservata a un gruppo ristretto di lavoratrici, che devono anche soddisfare determinati requisiti aggiuntivi.

Maria Pia Iurlaro