L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, DA RISCHIO IN RISORSA…

Dati che fanno riflettere: 18 studenti su 23 di terza media utilizzano l’intelligenza artificiale per scrivere i compiti a casa, si parla di un uso spropositato di chatGPT, un chatbot gratuito in grado di rispondere ad ogni tipo di domanda con un’eloquenza sorprendente.  Una cosa che, se da un lato fa storcere il naso, dall’altro evidenzia come l’intelligenza artificiale stia cambiando le regole, in molti ambiti, soprattutto in quello scolastico. Interessante il parere, rilasciato durante un’intervista, del professorePaolo Ferri, ordinario di Tecnologie della formazione all’Università Milano- Bicocca.   Non è più il caso di dare testi compilativi come” compiti a casa”. L’intelligenza artificiale, infatti, è in grado di riprodurre il linguaggio umano in modo sempre più fedele, rendendo difficile distinguere un elaborato scritto da uno studente da uno scritto dall’IA (Ferri).

Secondo Ferri, la chiave è trasformare l’IA da rischio in risorsa. Proviamo ad usarla in classe e valutare non tanto le risposte che fornisce, quanto piuttosto le domande che le vengono poste dagli studenti (Ferri).   Per utilizzarla in maniera produttiva, con discernimento, non in maniera grossolana, infatti, servono persone competenti, in grado di fare le domande giuste.Un’altra strada da percorrere è quella di puntare sulle esperienze dirette degli studenti. In buona sostanza, il messaggio del professore verte sul fatto che i compiti da svolgere a casa dovrebbero essere “ripensati” per focalizzarsi proprio sulle esperienze live, ad personam dei ragazzi, e poi più verifiche in classe di ciò che gli studenti fanno come “compiti a casa”, meglio ancora se oralmente.

Durante A. M. Cristina