Assegno di inclusione sospeso per mancata comunicazione del reddito

L’Assegno di Inclusione viene sospeso se un familiare non dichiara nuovi redditi da lavoro entro 30 giorni dall’inizio del rapporto di lavoro. Dopo tre mesi senza comunicazione, il beneficio viene revocato. L’INPS ha avviato controlli nel mese di giugno 2024 per garantire il rispetto degli obblighi di segnalazione.

L’obbligo di comunicazione dei redditi è previsto dall’articolo 3, co. 5 del dl n. 48/2023 e dall’articolo 8, co. 8 del Dm 154/2023. I redditi derivanti da un nuovo impiego devono essere dichiarati utilizzando il modello “ADI-Com Esteso” entro 30 giorni dall’assunzione. Se il reddito aggiuntivo è fino a 3.000 € annui, non influisce sull’Aldi; oltre tale importo, il sussidio viene adeguato. La sospensione dura fino all’adempimento degli obblighi di segnalazione o fino a tre mesi dall’inizio del lavoro.

Se l’adempimento avviene entro tre mesi, il beneficio viene ripristinato con pagamenti retroattivi per il periodo di sospensione. I controlli INPS si applicano anche se sono stati effettuati versamenti precedenti prima della verifica della regolarità.

L’obbligo di segnalazione riguarda tutte le politiche del lavoro attive che offrono benefit o offerte di lavoro di durata inferiore a un mese, esclusi i tirocini per l’inclusione sociale. Il messaggio INPS n. 3624/2024 illustra tali procedure ed è entrato in vigore a partire da giugno 2024.La mancata comunicazione dei redditi comporta la sospensione automatica dei benefici da parte dell’INPS. Il documento sottolinea l’importanza di una comunicazione tempestiva per evitare di perdere i benefici.

Le famiglie possono evitare sanzioni presentando la documentazione richiesta prima della scadenza dei tre mesi. L’INPS utilizza i dati  trasmessi dai datori di lavoro per verificare le date di inizio del rapporto di lavoro e garantire la conformità.

Iurlaro Maria Pia