Il Congedo Straordinario è disciplinato dall’art. 42, comma 5 del D.lgs. n. 151/2001. Attraverso tale istituto, è possibile usufruire di un congedo biennale retribuito perassistere una persona affetta da grave disabilità. Per accedere a questo beneficio, è necessario convivere con la persona da assistere oppure avere la dimora temporanea attraverso l’iscrizione allo schedario anagrafico dimora temporanea del comune residente il familiare da assistere e rispettare l’ordine/grado di parentela stabilito dalla normativa. Infatti, in ordine di priorità, il congedo viene concesso al coniuge convivente, alla parte di un’unione civile, o al convivente di fatto, come stabilito dal comma 20 dell’art. 1 della Legge Cirinnà. Se queste figure non sono disponibili a causa di decesso, assenza o gravi patologie, età avanzata piu’ patologie, il diritto passa ai genitori (anche adottivi) e, in mancanza di questi, ai figli e così via fino ai parenti o affini entro il terzo grado di parentela.
Il congedo straordinario sopra menzionato ha una durata massima di due anni. Può essere richiesto una sola volta in tutta la vita lavorativa dal lavoratore dipendente che diventa appunto caregiver. Non può essere fruito se la persona è ricoverata a tempo pieno, salvo però specifiche indicazioni da parte del personale sanitario, che potrebbe reputare necessaria la presenza del familiare.
I permessi Legge 104, invece, sono concessi ai lavoratori per permettere loro di assistere un familiare con grave disabilità. Essi possono essere utilizzati per un massimo di tre giorni al mese in maniera continuativa o flessibile a seconda delle esigenze, e anche in ore. Part time e full time.
L’Inps ha dato risposta ad un importante quesito in materia di congedi straordinari e permessi ex Legge 104/92 in situazione di gravità. L’ente previdenziale ha fornito indicazioni circa la possibilità di attribuire il congedo straordinario a un familiare e i permessi della Legge 104 ad un parente diverso o a più parenti purchè utilizzati (i permessi) in maniera non coincidente. Questo “sistema” permette ai vari membri della famiglia di dividere la responsabilità dell’assistenza. L’Inps rammenta che il congedo straordinario per l’assistenza ad una persona con grave disabilità, non può essere concesso contemporaneamente a più di un lavoratore.
Durante A.M. Cristina