Mentre l’italiano medio è in vacanza, l’Esecutivo, in vista della prossima Manovra Finanziaria, pensa ad un possibile allungamento della finestra mobile per l’accesso alla pensione anticipata: i tre mesi potrebbero diventare sei o sette.
L’anno nuovo potrebbe vedere una nuova stretta sulle pensioni anticipate. In occasione della presentazione della Legge di Bilancio, attesa per la fine di ottobre in Parlamento, il Governo starebbe esaminando la possibilità di introdurre un allungamento del meccanismo di differimento nell’erogazione del primo rateo pensionistico per la pensione anticipata, quella con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 e 10 per le donne, prescindendo l’età anagrafica. Dai tre mesi attuali, l’Esecutivo potrebbe allungarle a sei o sette mesi per risparmiare ulteriori risorse.
Da quest’anno sono state allungate le finestre per Quota 103 definita anche pensione anticipata flessibile, da 3 a 7 mesi per il privato e da 6 a 9 per il pubblico.
Il Governo starebbe studiando ora un allungamento generalizzato per tutti i lavoratori limitato però sempre alle pensioni anticipate (42 anni e 10 mesi di contributi; 41 anni e 10 mesi di contributi le donne): dagli attuali tre mesi si passerebbe a 6/7 mesi (6/9 mesi il pubblico impiego). Escluso, invece, un ricalcolo interamente contributivo della pensione anticipata.
L’allungamento non dovrebbe coinvolgere le pensioni di vecchiaia per le quali non è prevista attualmente l’applicazione di alcuna finestra mobile.
Durante A. M. Cristina