Via libera alle domande per Quota 103, Opzione Donna e Pensione Anticipata Contributiva: ecco le novità per il 2024

Dall’1 febbraio 2024 è possibile presentare le domande per la pensione anticipata flessibile “Quota 103”, prorogata per il 2024 con alcune novità.

Requisiti per Quota 103:

62 anni di età
41 anni di contributi
Maturazione dei requisiti tra il 1° gennaio 2024 e il 31 dicembre 2024
Calcolo pensione:

Sistema interamente contributivo
Soglia massima di 4 volte il trattamento minimo Inps (2.394,44€ lordi al mese) fino al raggiungimento dei 67 anni
Decorrenza della prestazione:

Differimento di 7 mesi per il settore privato
Differimento di 9 mesi per il pubblico impiego
1° settembre 2024 per il settore scolastico
Novità per Opzione Donna:

Requisiti: 61 anni e 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2023
Novità per Pensione Anticipata Contributiva:

Accesso dal 1° gennaio 2024:
64 anni di età
20 anni di contribuzione effettiva
Importo soglia non inferiore a 3 volte il valore dell’assegno sociale (1.572€ lordi al mese)
Riduzione dell’importo soglia per le madri:
2,8 volte con un figlio
2,6 volte con due o più figli
Presentazione delle domande:

Tramite portale Inps con SPID, CNS o CIE
Tramite patronato
Attenzione:

Le nuove regole si applicano solo a chi matura i requisiti nel 2024
Chi ha raggiunto i requisiti al 31 dicembre 2023 conserva le precedenti regole
Per maggiori informazioni consultare la circolare Inps attuativa.

Maria Pia Iurlaro




AUU, revisione degli importi: le famiglie con Isee non superiore a 17.000€ potranno ricevere un contributo di 200€ al mese per ogni figlio minore.

Aumenti in vista per l’Assegno Unico e Universale (Auu). A partire da gennaio 2024, per quanto riguarda l’importo massimo destinato alle famiglie con Isee fino a 17.139,25 euro, questi passerà da 189,2 euro a 200 euro. I nuovi valori, in attesa di conferma ufficiale da parte dell’INPS, sono calcolati in base all’indice provvisorio Istat del 2023.

Come noto, l’Auu viene erogato da marzo 2022, con importi prefissati per legge in funzione dell’Isee della famiglia. Importi e soglie Isee sono rivalutati annualmente. Nel 2023 si è registrato quindi il primo aumento pari all’8,1%, quest’anno scatta la seconda rivalutazione degli importi che secondo l’Istat sarà del 5,7%.

Durante A. M. Cristina




Prestazione universale per anziani dal 2025: mille euro in più per gli ultraottantenni fragili, gravi non autosufficienti.

Dal 1° gennaio 2025 e per tutto l’anno successivo, fino al 31 dicembre 2026, ci sarà   la sperimentazione di un nuovo bonus dedicato alle persone anziane non autosufficienti. Trattasi della Prestazione Universale, un “aiuto” che verrà erogato mensilmente a determinate condizioni economiche, attraverso il decreto legislativo presentato in Consiglio dei Ministri.

La misura, nello specifico, è dedicata a tutti gli anziani ultraottantenni non autosufficienti con “un livello di bisogno assistenziale gravissimo”. Una prestazione assistenziali per il sostegno della domiciliarità e dell’autonomiapersonale delle persone anziane non autosufficienti.

Un contributo, in buona sostanza, che sarà definito nel dettaglio da qui all’entrata in vigore, ma che già ora può essere descritto grazie a determinati punti messi già in chiaro dal decreto.

A potervi accedere saranno dunque gli ultraottantenni non solo non autosufficienti, ma anche con un reddito ISEE sotto i 6mila euro. Un tetto sotto il quale, prevede il decreto, si attiverà il contributo mensile finalizzato a remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici o  per l’acquisto di servizi di cura / assistenza forniti da imprese qualificate. 

Stanziato oltre unmiliardo di euro per i primi due anni.

Il provvedimento punta a garantire agli anziani il diritto di poter continuare a curarsi nella propria casa e nel suo genere è innovativo.  Si tratterebbe di un nuovo modello di welfare e che permetterà di dare risposte concrete ai bisogni dei nostri oltre 14 milioni di anziani, di cui 3,8 non autosufficienti.

 La prestazione è composta da una quota fissa corrispondente all’indennità di accompagnamentoed una quotaintegrativadefinita assegno di assistenza”,pari a 1.000 euroal mese. La prestazione” sarà mensile, esente da imposizione fiscale ed erogato dall’Inps.

Nel decreto viene anche sottolineato che l’aiuto andrà restituito se non sarà stato in tutto o in parte usato, fermo restando il diritto a continuare a percepire l’eventuale indennità di accompagnamento. I criteri sui casi “gravissimi” di non autosufficienza verranno individuati da una commissione tecnico-scientifica da nominare con decreto.

Durante A. M.Cristina




Riforma istituti tecnici e professionali, via libera dal Senato…

 Il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha presentato, in un video messaggio, la nuova riforma dell’istruzione tecnica e professionale. Il Senato ha dato il via libera alla riforma, adesso si aspetta la Camera per il via libera definitivo.

E’ una riforma che offre straordinarie opportunità ai giovani, consentendo molte più possibilità di lavoro, e con tempi di ingresso più rapidi”( VALDITARA)

“Ci sarà un potenziamento di quelle materie che oggi rappresentano un po’ l’anello debole della filiera tecnico-professionale, cioè italiano, matematica, inglese. Ci sarà uno strettissimo collegamento con il mondo dell’impresa e ci sarà tanta internazionalizzazione, cioè esperienze all’estero. Insomma, un modello vincente che consentirà ai giovani di realizzare le loro aspettative, i loro talenti, trovando più rapidamente un posto di lavoro” ( VALDITARA)

I nuovi percorsi quadriennali dell’istruzione tecnico-professionale rappresentano un’importante occasione per i nostri ragazzi. Innanzitutto perché immettono nel mondo del lavoro un anno prima, o nel percorso universitario o negli ITS; si avranno a disposizione molti più docenti, varie figure professionali scolastiche, docenti esterni provenienti dal mondo delle imprese per colmare lacune a livello di competenze tecniche ed infine gli anni si ridurranno da 5 a 4.

Durante A.M.Cristina




CIRCOLARE 27, L’INPS SPIEGA COME APPLICARE ESONERO CONTRIBUTIVO PER LE LAVORATRICI MADRI

La legge di Bilancio 2024 ha esonerato le lavoratrici dipendenti a tempo indeterminato, esclusi i rapporti di lavoro domestico, con tre figli o più, dal pagamento dei contributi previdenziali per il periodo 1°gennaio 2024-31 dicembre 2026, nel limite massimo annuo di 3mila euro. Con la circolare n.27 del 31 gennaio 2024, l’Inps detta le istruzioni operative e contabili per l’applicazione dell’agevolazione fornendo anche numerosi esempi esemplificativi di ipotesi.

 Le lavoratrici che decidono di usufruire del beneficio possono informare il datore di lavoro della loro intenzione, comunicandogli anche il numero dei figli. In alternativa, la mamma può comunicare direttamente all’INPS le informazioni relative ai codici fiscali dei figli tramite l’apposito applicativo web disponibile sul portale dell’Inps di cui l’ente renderà nota l’attivazione. La circolare n.27 specifica, infine, le modalità di “esposizione”, da parte del datore di lavoro, dei dati relativi all’esonero contributivo nella sezione PosContributiva del flusso Uniemens.

D. A.M.Cristina




Aliquote contributive Inps per gli operai agricoli 2024: aumenti per i dipendenti, invariate per le aziende di trasformazione

Le aliquote contributive Inps per gli operai agricoli dipendenti iscritti al fondo pensione lavoratori dipendenti (FPLD) aumentano nel 2024. L’aliquota complessiva IVS, che si compone dell’aliquota IVS a carico del lavoratore (8,84%) e dell’aliquota a carico del datore di lavoro, passa dal 29,96% al 30,10%. L’incremento riguarda solo la parte a carico del datore di lavoro, che passa dal 20,95% al 21,15%.
L’aliquota contributiva dovuta al FPLD dalle aziende singole o associate di trasformazione o manipolazione di prodotti agricoli zootecnici e di lavorazione di prodotti alimentari con processi produttivi di tipo industriale è, invece, molto più elevata in quanto è stata agganciata sin dal 2011 al 32,3%. Pertanto queste aziende pagano nell’anno 2024, una aliquota del 32,30%, di cui 8,84% a carico del lavoratore.
La retribuzione di riferimento per il calcolo dei contributi è pari al salario contrattuale, nel rispetto però di un minimale giornaliero che nel 2024 è fissato in 50,59 euro. Se la retribuzione supera la prima fascia di retribuzione pensionabile (55.008 euro annui), l’aliquota contributiva a carico degli operai viene maggiorata di un punto percentuale.
Il peso contributivo complessivo è tuttavia gravato da ulteriori aliquote, in particolare quella dovuta per l’assistenza infortuni sul lavoro (13,2435%) e il 2,75% per finanziare la disoccupazione agricola.
In alcuni casi, le aziende agricole possono beneficiare di agevolazioni contributive, come la riduzione del contributo complessivamente dovuto dal datore di lavoro pari al 75% per i territori particolarmente svantaggiati (ex montani) e del 68% per quelli classificati come svantaggiati.

Maria Pia Iurlaro




Incumulabilità tra pensioni anticipate e redditi da lavoro

L’Inps ha ricordato che le pensioni anticipate, come Quota 100, Quota 102 e Quota 103, non sono cumulabili con i redditi da lavoro, sia dipendente che autonomo, fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia, che è di 67 anni.

L’unica eccezione è rappresentata dai redditi da lavoro autonomo occasionale, purché non superino i 5.000 euro di compensi lordi annui.

La stessa incumulabilità è prevista anche per l’Ape sociale, l’assegno di accompagnamento alla pensione che quest’anno si può conseguire con 63 anni e 5 mesi in luogo dei precedenti 63 anni.

Non sussiste, invece, l’incumulabilità rispetto al trattamento di pensione anticipata (41 anni e 10 mesi di contributi, 42 anni e 10 mesi le donne, 41 anni di contributi i lavoratori precoci), alla pensione anticipata contributiva (64 anni e 20 anni di contribuzione effettiva) e ad opzione donna.

In caso di mancato rispetto del regime di incumulabilità, l’Inps è tenuta a sospendere la pensione e a recuperare le mensilità pagate indebitamente.

Maria Pia Iurlaro




Tetti e massimali degli ammortizzatori sociali aggiornati al 2024

L’INPS ha comunicato che, a partire dal 1° gennaio 2024, i tetti e i massimali degli ammortizzatori sociali sono stati aggiornati in base all’inflazione registrata nel 2023.

Cassa integrazione guadagni

L’importo massimo dell’integrazione salariale CIGO, CIGS, CISOA e AIS è stato portato da 1.321,53 euro a 1.391,89 euro al mese.

Disoccupazione indennizzata

Il massimale per il calcolo della Naspi, la disoccupazione involontaria, è stato portato da 1.321,53 euro a 1.550,42 euro al mese.

Dis-Coll e ALAS

Il massimale per il calcolo della Dis-Coll, l’assegno di disoccupazione per i collaboratori iscritti alla gestione separata dell’Inps, è stato portato da 1.321,53 euro a 1.550,42 euro al mese.

ISCRO

L’importo minimo dell’ISCRO, l’indennità straordinaria di continuità reddituale ed operativa, è stato portato da 200 euro a 250 euro al mese. L’importo massimo è rimasto invariato a 800 euro al mese.

Disoccupazione agricola

La disoccupazione agricola erogata nel 2024, con riferimento ai periodi di attività svolti nell’anno 2023, resta soggetta ai massimali CIG 2023, pari a 1.321,53 euro al mese.

Attività socialmente utili

L’assegno per i lavoratori impegnati in attività socialmente utili è stato portato da 662,33 euro a 691,89 euro al mese.

Fondo Credito

L’assegno di integrazione salariale erogato dal Fondo Credito è stato aggiornato in base alla retribuzione lorda mensile del beneficiario.

Fondo di Credito Cooperativo

I parametri per la determinazione dell’assegno emergenziale erogato dal Fondo di Credito Cooperativo sono leggermente differenti rispetto a quelli garantiti dal Fondo Credito.

Maria Pia Iurlaro




Aumento dei contributi previdenziali per professionisti, collaboratori e sportivi dilettanti

L’Inps ha comunicato che, a partire dal 1° gennaio 2024, i contributi previdenziali e assistenziali dovuti dai professionisti, collaboratori e sportivi dilettanti iscritti alla Gestione Separata sono aumentati del 5,4%, in linea con l’inflazione registrata nel 2023.

Professionisti

Per i professionisti con partita IVA l’aliquota contributiva è pari al 26,07% del reddito annuo prodotto, in aumento di 210 euro rispetto al 2023.

Collaboratori

Per i collaboratori e figure assimilate l’aliquota contributiva complessiva è pari al 35,03%, in aumento di 319 euro rispetto al 2023. Di questa aliquota, l’1,31% è destinato al finanziamento della disoccupazione per i collaboratori (cd. Dis-Coll).

Sportivi dilettanti

Con l’entrata in vigore della riforma del lavoro sportivo dilettantistico, dal 1° luglio 2023 sono iscritti alla Gestione Separata i lavoratori sportivi, titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa o che svolgono prestazioni autonome. Per l’anno 2024 gli oneri contributivi sono ripartiti secondo la seguente tabella:

Categoria Aliquota contributiva
Atleti di alto livello 33,72%
Atleti professionisti 35,03%
Altri lavoratori sportivi 26,07%
Massimale e Minimale

Il massimale contributivo sale da 113.520 euro a 119.650 euro. Il minimale sale, invece, a 18.415 euro.

Maria Pia Iurlaro




Aumento contributi previdenziali ed assistenziali per i collaboratori domestici nel 2024

L’Inps ha pubblicato la Circolare n. 23/2024 con le nuove tabelle dei contributi previdenziali ed assistenziali per i collaboratori domestici.
I contributi sono calcolati in misura convenzionale, in base all’orario di lavoro.
Per i rapporti di lavoro a tempo determinato è previsto un contributo addizionale di finanziamento dell’Aspi.
I contributi sono versati trimestralmente entro i primi 10 giorni del trimestre successivo.
Alcune informazioni aggiuntive:

L’aliquota di contribuzione IVS è pari allo 17,4275% della retribuzione.
L’aliquota di contribuzione Aspi è pari al 3,23% della retribuzione per i datori soggetti al contributo CUAF e al 4,63% per i datori non soggetti al contributo CUAF.
L’aliquota di contribuzione Inail è pari al 0,76% della retribuzione.
L’aliquota di contribuzione per il TFR è pari al 1,2% della retribuzione.
Incentivi al posticipo del pensionamento

L’Inps ricorda che anche i lavoratori domestici in possesso dei requisiti per la pensione anticipata flessibile possono optare per la corresponsione in busta paga della quota di contribuzione IVS a loro carico. In tale ipotesi viene meno, per il datore di lavoro, ogni obbligo di versamento della quota di contribuzione a carico del lavoratore all’Inps.

Maria Pia Iurlaro